Il Cagliari batte il Pescara 1-0 con un gol su rigore di Joao Pedro. E si toglie l'ultimo dubbio di un campionato virtualmente in archivio da mesi: la salvezza matematica. Con largo anticipo. Nessuna incertezza nemmeno per Muntari che, dopo uno scambio di vedute con la curva, in pieno recupero si è confrontato con l'arbitro è ha deciso di abbandonare il campo. La squadra di Rastelli ha preso tutto con il minimo sforzo.
E nella ripresa ha rischiato grosso in almeno tre occasioni. Borriello a secco: il bomber si è fermato dopo quattro partite consecutive a segno. Per la squadra dell'ex Zeman la certezza della B era arrivata già con la Roma: gli abruzzesi hanno mostrato, insieme ai limiti che la stanno condannando all'ultimo posto, anche sprazzi di buon gioco e tante occasioni per raddrizzare la partita. Tutte sprecate, però. Zeman costretto a cambiare qualcosa dietro per la squalifica di Biraghi. Mentre davanti, forse per puntare sull'orgoglio dell'ex, si rivede Cerri. Anche Rastelli sposta pedine dietro perché manca Isla. E davanti rilancia Farias accanto a Borriello, un pò acciaccato ma in campo. Succede poco o nulla sino alla prime conclusioni di Caprari all'11' e al 15' di Borriello: corre di più il Pescara, ma l'ultimo passaggio è quasi sempre sbagliato. Mentre il Cagliari sembra aspettare il momento giusto. Che infatti arriva al 23'. Barella fa tutto: break a centrocampo, corsa di venti metri poi tacco per Joao Pedro. Il brasiliano tira fortissimo da fuori area, Fornasier respinge con la mano. Per l'arbitro è rigore: trasforma Joao Pedro. Poi subito un'occasione per Borriello (bravo Fiorillo). Il Pescara però c'è sempre: Caprari, con il suo classico destro a giro, fa tremare il Cagliari prima dell'intervallo, ma non Rafael che manda in angolo. Pescara in partita anche nel secondo tempo. Caprari e Memushaj vanno vicinissimi al gol nei primi dieci minuti. E pure Benali ha al 26' la palla dell'uno a uno: Rafael però para tutto. Giallo nel finale. Con Muntari che lascia il campo volontariamente prima del fischio finale dopo aver parlato con quarto uomo e arbitro. La spiegazione la dá Zeman a fine gara: "Muntari ha sentito cori razzisti".