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Sull'individuazione dei consultori familiari per l'espletamento di tutti gli adempimenti connessi all'interdizione anticipata dal lavoro delle lavoratrici madri per gravi complicanze della gravidanza, l'assessorato regionale della Sanità precisa che disposizioni nazionali assegnano da anni la competenza in capo alle Asl (ora Ats).

Fino allo scorso 31 marzo gli adempimenti erano comunque svolti dall'Ispettorato Territoriale del lavoro, che dalla fine del 2016 ha comunicato l'impossibilità a continuare questa attività.

Dopo un'attenta ricognizione su quanto accade nel resto del territorio nazionale – spiega una nota della Regione – l'assessorato ha ritenuto che la soluzione più adeguata fosse assegnare il compito di emettere i provvedimenti di interdizione anticipata dal lavoro ai consultori familiari.

In Sardegna sono 72, in media avrebbero un carico di due certificati a settimana ciascuno. I consultori – chiarisce ancora l'assessorato – sono i servizi sanitari maggiormente presenti nel territorio, garantiscono l'univocità e la continuità delle risposte assistenziali, hanno idonee competenze professionali di equipe.