"In occasione del nono mese di permanenza del Presidio di Lotta dentro il perimetro del San Giuseppe, il Comitato Sanità Bene Comune – Sarcidano Barbagia di Seulo rivendica con forza il ruolo di vigilanza, proposta e stimolo per una cittadinanza attiva, matura e costruttiva che questa esperienza di democrazia diretta sta rappresentando per il nostro territorio.
Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare in modo particolare i cittadini che maggiormente si sono prestati, con raro civismo ed abnegazione, a questa instancabile azione di impegno sociale in favore del Diritto alla Salute di tutta la cittadinanza. E’ soprattutto ai Presidianti di lungo corso che si deve volgere una profonda gratitudine.
Ma questa battaglia, già lunga e difficile, volge oramai alle sue fasi più decisive e delicate. Per questo, crediamo sia nostro dovere affermare nuovamente alcuni concetti fondamentali che continuano ad animare lo spirito di questa vertenza: Inaugurare il nuovo blocco operatorio del San Giuseppe senza riaprire il reparto di degenza è per noi solo fumo negli occhi. Chiediamo ai poteri della Sanità Regionale di fare quanto nelle loro competenze per ripristinare totalmente l’esistente al febbraio 2016.
Parimenti chiediamo che vengano potenziati i servizi ospedalieri e territoriali, e rimosse le annose criticità sanitarie ed organizzative da noi più volte denunciate. L’universalità del Diritto ad una Sanità Pubblica e Gratuita per tutti gli Esseri Umani necessita di un Movimento ampio e di Rivendicazioni non settoriali: continueremo, quindi, a lottare per il San Giuseppe, ma anche per allontanare dal popolo sardo l’amaro calice di una Riforma Sanitaria caratterizzata dalla volontà di tagliare, ridimensionare e centralizzare il servizio. La politica ha ampiamente latitato, affacciandosi in questa vertenza più per pungolo che per autonoma e matura presa di coscienza. Ci auguriamo che i Consiglieri eletti dai sardi non si sottraggano alla responsabilità che gli compete: se intendono decapitare la Sanità Sarda abbiano il coraggio di vestirsi da boia, senza delegare Moirano nel tentativo di salvarsi la faccia. Oppure, se contrari, respingano i tagli, anche a costo della poltrona. Abbiamo apprezzato ultimamente la presa di posizione e l’indignazione del Sindaco di Villanovatulo.
Chiediamo ai Sindaci nel loro complesso di implementare slancio e operatività: i cittadini hanno bisogno anche della loro determinazione e capacità di pressione.
Infine un accorato appello a tutti i cittadini del nostro territorio: il Comitato vuole essere patrimonio di partecipazione e incubatrice di cittadinanza attiva. Il Comitato non è nato esclusivamente per ricevere la delega o il sostegno passivo, benché graditissimo. Tenete conto che i risultati raggiunti in termini vertenziali, e di attenzione politica e mediatica, sono stati opera di un piccolo gruppo di cittadini organizzati. Provate ad immaginare la forza d’urto e la pressione sociale di una partecipazione attiva più ampia, con un numero superiore di aderenti al Presidio, alle Assemblee e alle manifestazioni. Contiamo sulla capacità di tutti nell’interrogarsi su questa riflessione".