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"La Sardegna in tema di migranti vive una situazione di emergenza continua", lo denuncia il segretario provinciale del Siap, Mauro Aresu, dopo lo sbarco dei migranti arrivati ieri mattina a Cagliari a bordo della nave norvegese Siem Pilot.

Il sindacalista si interroga su una serie di questioni legate ai migranti: "Pare che la scuola di Monastir non sia ancora pronta e pertanto nessuna delle persone sbarcate ieri dovrebbe farvi ingresso – sottolinea – ma appare verosimile che al prossimo sbarco sarà ben difficile resistere alla tentazione di spalancare le porte di un altro mega contenitore di esseri umani che rimarranno mesi e mesi in attesa per ottenere l'asilo politico che per molti di loro non arriverà mai. Mesi fa circolava la notizia di una accoglienza più sostenibile. Invece, la logica delle mega strutture pare stia prendendo definitivamente il sopravento". Secondo il sindacalista "la soluzione è una sola: abbandonare la logica delle grandi strutture anche a costo di scontrarsi con forti interessi economici.

L'accoglienza diffusa è quella che può dare maggiori risultati in termini di integrazione e tale strada va percorsa senza tentennamenti". L'esponente sindacale parla poi della possibile apertura di un Cie in Sardegna: "Abbiamo appreso dai media che qualora in Sardegna dovesse essere aperto un Cie, per il prefetto di Cagliari la struttura da utilizzare dovrebbe essere quella di Monastir. Noi condividiamo la necessità dell'apertura di un Cie nell'Isola purché destinato alle sole esigenze sarde in modo tale da costituire un ottimo deterrente per gli sbarchi dall'Algeria". Ma Aresu pone un interrogativo alla prefetta: "Ha idea dei costi che si dovrebbero affrontare per trasformare una caserma in un Cie? Meno male che in ambienti ministeriali si parla di una struttura più consona a tal fine, ovvero di un ex carcere".