"E' necessario spiegare e fare capire alle popolazioni locali e agli amministratori comunali e regionali che è pericoloso, per i bambini e le loro mamme, tenere aperti punti nascita non adeguati a criteri approvati dalla comunità scientifica nazionale e internazionale", è quanto afferma il presidente della Società italiana di pediatria sezione Sardegna (Sip), Giuseppe Masnata, in merito alla chiusura del punto nascita de La Maddalena.
"Sulla chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti/anno, come il punto nascita dell'ospedale de La Maddalena, i pediatri devono schierarsi a difesa della salute del bambino e della madre, al di là delle strumentalizzazioni politiche e di interesse locale. Deve essere quindi interesse universale – ha precisato Masnata – aumentare i livelli di qualità, sicurezza e appropriatezza nel percorso nascita per tutte le mamme e tutti i bambini residenti. In tutto il mondo il percorso nascita è costruito in base alle esigenze della popolazione, alla sicurezza ed alle risorse presenti. E' stato già studiato il numero minimo di parti perché un punto nascita sia sicuro: quel numero è 1.000 parti/anno. In Italia si è voluto portare per vari motivi, più in basso questo limite a 500 parti/anno, con un rischio calcolato di eventi avversi superiore. Ora si richiede da più parti il mantenimento di strutture che fanno un numero di parti/anno anche inferiore a 100".