La Commissione d'inchiesta sulla Sanità sarda rischia di finire su un binario morto. A fatica l'organismo è riuscito ad avere i dati sulla spesa in maniera compiuta ma ora vi è l'impossibilità di decifrarli: sono questi i motivi dell'impasse che ha portato questa mattina i capigruppo componenti la commissione e il presidente, Attilio Dedoni (Riformatori), a stigmatizzare i comportamenti che ostacolano un puntuale esame dello stato della Sanità e dei suoi esorbitanti costi gravati da sprechi che non si riescono a individuare con precisione.
"Non ci diamo per vinti – ha detto Dedoni rivolgendosi ai capigruppo – nonostante gli enormi ostacoli che continua ad incontrare ad opera di chi ha interesse ad impedire che si faccia luce su come si è venuto a creare lo spaventoso disavanzo nella sanità sarda, la Commissione di inchiesta prosegue i lavori e si appresta ad entrare nel vivo dell'indagine mirata ad individuare gli sprechi che si sono perpetrati e che ancora si perpetrano nelle aziende isolane".
"Dopo che, con grande fatica e dopo numerosi rinvii, siamo riusciti a farci consegnare dalle ex Asl i dati relativi alle spese per gli acquisti e il personale, abbiamo rilevato la necessità di avvalerci del lavoro di due consulenti tecnici, uno statistico ed uno informatico, per analizzare e rendere omogenei e leggibili i dati, forniti dalle aziende in modo frammentario e non uniforme – precisa Dedoni -. La richiesta, inviata alla Presidenza del Consiglio, è stata evasa solo in parte e dopo avere incontrato forti resistenze". Nelle prossime settimane è previsto un sopralluogo sul cantiere dell'ospedale Mater Olbia, e la visita agli uffici di tutte le vecchie Asl.