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In Italia sono 78 i testimoni di giustizia e 1.277 i collaboratori di giustizia, di cui 515 in libertà, 478 beneficiari delle misure alternative alla detenzione e 284 ristretti in istituti penitenziari. Se a questi si aggiungono anche i rispettivi nuclei familiari, si arriva a quota 6.525 persone da proteggere su tutto il territorio nazionale. Poliziamoderna nell'inchiesta "Invisibili" punta i riflettori sull'attività del Servizio centrale di protezione sulle speciali misure di protezione a testimoni e collaboratori di giustizia che impegna circa 800 operatori provenienti da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e, in misura minore, anche dall'Amministrazione civile dell'Interno e dalla Polizia Penitenziaria. Nell'editoriale, a firma Annalisa Bucchieri, si dice che il disegno di legge attualmente in esame al Parlamento migliorerebbe il sistema di protezione, rendendo equi i benefici ai testimoni di giustizia che decidono di rimanere nella propria terra rifiutando un'identità di copertura. "La nuova legge prevede una serie di misure in grado di migliorare complessivamente il sistema", assicura il sottosegretario all'Interno, Filippo Bubbico. Solo per quanto riguarda i servizi di scorta e accompagnamento – spiega Andrea Caridi, attuale direttore del Servizio centrale di protezione – nel primo semestre 2016 sono stati 163 i servizi di accompagnamento in tribunale per i testimoni e 4.573 per i collaboratori di giustizia. Significa, se l'andamento sarà confermato anche per il secondo semestre, organizzare ogni anno più di 9mila viaggi in tutta Italia per rendere possibile lo svolgimento delle udienze. Per chi è "sotto copertura" in programma di protezione, sempre nei primi sei mesi del 2016 sono state rilasciate 45 carte di identità, 33 patenti di guida e 450 tessere sanitarie con generalità di copertura. Nei casi di particolare gravità, e a richiesta degli interessati, la legge prevede la concessione del cambio delle generalità: nel primo semestre 2016 sono state concesse solo quattro, a familiari di collaboratori di giustizia. L'articolo evidenzia poi le difficoltà logistiche, economiche, psicologiche che chi viene allontanato dalla propria terra si trova ad affrontare e a cui gli operatori devono dare risposte con sensibilità e preparazione. Un altro tasto delicato sono i minori, che rappresentano circa il 40% di tutta la popolazione protetta e sono quasi 2mila.