Nei prossimi 5 anni ci saranno 40 milioni di euro di ammanco nei Comuni a causa dei tagli disposti dal governo con l’ultima finanziaria. A lanciare l’allarme è la presidente di Anci Sardegna, Daniela Falconi, che attacca il decreto sul riparto del contributo alla finanza pubblica a carico di Comuni, province e città metropolitane.

“È stato chiamato ‘contributo alla finanza pubblica’, di fatto è un taglio netto che Comuni, Province e città metropolitane subiranno fino al 2027” spiega Falconi. “Si parla di 200 milioni di euro all’anno a carico dei Comuni e 50 milioni all’anno a carico delle province. Alla Sardegna mancheranno circa 40 milioni di euro all’anno per il prossimo quinquennio e andranno ad incidere sulle spese correnti dei Comuni. Tradotto: meno servizi per i cittadini”.

Oltre 2 milioni di euro di tagli solo per il Comune di Cagliari. “Anci Sardegna esprime la sua netta contrarietà e trova davvero incomprensibile come questa sorta di spending review colpisca in modo così importante le articolazioni dello Stato più prossime ai cittadini. Si avranno meno risorse per la gestione degli asili nido, per i servizi agli anziani e alle persone in difficoltà, per la pulizia e la cura del verde e dei parchi pubblici e per tutti quei servizi di cui i nostri cittadini hanno estremamente bisogno”.

La richiesta al governo è “di rivedere la propria decisione”, mentre per i parlamentari sardi l’appello è di intervenire “per correggere un disegno perverso che porterà i Comuni, soprattutto quelli con impegni pluriennali al rischio di dissesti finanziari e di squilibri”. In mancanza di interventi governativi, spiega Falconi, “chiediamo alla Regione Sardegna di impugnare il decreto, perché non sono chiare le voci su cui è effettuato il calcolo e di prevedere un’integrazione del Fondo unico per gli enti locali tale da sterilizzare almeno per il 2024 il taglio statale”.

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