Non si ferma l’emergenza sui danni causati dalla fauna selvatica in Sardegna. Il problema che sta colpendo quotidianamente decine di aziende agricole, sta continuando ad assumere contorni sempre peggiori, ne sono prova anche i tragici eventi sulle nostre strade, ultimo in ordine cronologico l’incidente di Pula di due giorni fa che è costato la vita a un motociclista. 

Il Rapporto dell’associazione sostenitori e amici della polizia stradale, sottolinea come nell’Isola siano stati 4 gli incidenti gravi negli ultimi anni (persone ferite gravemente o decedute) causati da animali con, nel 2023 in Italia, 193 i casi rilevanti, in aumento del 7,8% sul 2022 e 11 decessi. In 170 casi, sottolinea il report, l’incidente è stato causato da animali selvatici (88%) mentre il restante 12% da animali domestici.

“Il problema – evidenzia Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – non solo è ben lontano dalla sua risoluzione definitiva ma, al contrario, si registra in costante aumento se pensiamo al numero di incidenti rilevati sulle nostre strade e al numero di domande presentate come indennizzi dai danni al mondo agricolo questa situazione è insostenibile per i nostri allevatori e agricoltori oltre che per le stesse comunità nei nostri territori. La conseguenza che vediamo ogni giorno è quella di raccolti distrutti e le croci sulle nostre strade, è necessario un cambio di passo nella gestione di questo fenomeno”.

Anche per questo, aggiunge il direttore regionale Luca Saba “la mobilitazione di Coldiretti Sardegna, aperta ieri con la grandissima manifestazione sulla siccità, proseguirà come da programma nelle prossime settimane, per sensibilizzare su quest’altro grave problema – annuncia – per il 27 giugno è previsto infatti un sit-in alle prefetture dei quattro capoluoghi di Provincia Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, per chiedere l’aiuto dei prefetti davanti a questo ennesimo problema che colpisce il mondo delle campagne sarde – conclude – si deve mettere fine all’inerzia dove non sono stati approvati piani efficaci di contenimento e monitoraggio anche attraverso un ufficio di coordinamento”.

Azioni di protesta che partono da dati concreti come riportati dai Piani di contenimento in quelle province che ne risultano provviste. In particolare sul cinghiale, animale che crea il maggior numero di danni alle imprese e alle persone, nella Provincia di Oristano, solo negli ultimi 5 anni, sono stati erogati indennizzi per 226 mila euro (a fronte di oltre 348 mila euro totali per tutti i danni da fauna selvatica) ovvero circa l’82% contro il 18% da altri animali. In base al rilevamento, poi, i territori più colpiti sono quelli di Sinis e Montiferru. Inoltre, complessivamente, nel corso del 2022 e del 2023 sono stati accertati rispettivamente 85 e 83 incidenti stradali causati dal cinghiale.

Per quanto riguarda sempre il cinghiale, nel Nuorese, come emerso dal Piano di gestione e controllo della Provincia, nel quinquennio 2016/2020 sono stati oltre 300 mila euro i danni alle aziende agricole che hanno presentato istanza (195 domande accolte sulle 225 presentate) e una media di 1.500 euro a domanda approvata con importo medio annuo di 60 mila euro (primi tre comuni per importi indennizzati Bitti, Nuoro e Dorgali). Gli incidenti stradali rilevati nel periodo 2018/2021 nella Provincia sono stati 360.

A Sassari il Piano di contenimento evidenzia come tra il 2015 e il 2021 siano stati richiesti ai comuni indennizzi per poco meno di 860 mila euro, mentre nel biennio 2020/2021 le richieste si sono attestate a quasi 370 mila euro. Più della metà degli indennizzi totali vengono spesi per i danni riportati nei soli Comuni di Sassari e Alghero, dai quali pervengono anche il più alto numero di istanze. Dalle popolazioni “in costante aumento” come si legge nel piano ed emerge anche come “l’attività venatoria non sia sufficiente a contenere questa tendenza alla crescita”. Altro dato in crescita è quello degli incidenti stradali passati dai 150 nel 2014 ai 248 del 2019 sino all’impennata del 2021 quando il Piano ne ha registrato 400.

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