La Sardegna è la regione con il maggior numero di bocciati nelle classi quinte delle scuole superiori.

Domani inizieranno gli esami di maturità per 526.317 studenti italiani, e il ministero ha pubblicato i dati sugli studenti ammessi. A livello nazionale, solo il 3,6% è stato bocciato e l’Isola, con il 7,4% di non ammessi, è per distacco la regione italiana con i numeri peggiori.

Il maggior numero di ammessi si registra in Molise (98,2%) seguito dalla Basilicata (97,1%), poi Veneto con il 96,9%, Lazio e Campania con il 96,8%.

Tra le altre regioni con un tasso relativamente alto di bocciature, ci sono: Valle d’Aosta (4,9%), Liguria (4,8%), Toscana (4,2%) e Sicilia (4%). Tutte comunque ampiamente distaccate dalla Sardegna.

Domani, mercoledì 19 giugno, si inizia alle 8,30 con la prima prova di italiano, uguale per tutti, mentre giovedì 20 giugno, sempre alla stessa ora, tocca alla seconda prova, diversa a seconda delle discipline che caratterizzano i percorsi di studio. Da lunedì prossimo, 24 giugno, iniziano i colloqui orali, le commissioni ascolteranno massimo 5 candidati al giorno. Per alcuni studenti l’orale slitterà per via dei ballottaggi, che in Sardegna si terranno solo a Monserrato.

La prima prova ha una durata massima di 6 ore. Il ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio 7 tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Nel toto tracce si trovano l’anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, la nascita 150 anni fa di Guglielmo Marconi e quella 120 anni fa di Robert Oppenheimer. Secondo gli studenti, ci potrebbero essere anche un approfondimento sul cambiamento climatico e sull’intelligenza artificiale.

Tra gli autori più gettonati invece si fanno i nomi di Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Alessandro Manzoni e Giuseppe Ungaretti. Tra le ricorrenze storiche, la Prima Guerra Mondiale ma anche lo sbarco in Normandia. Sull’attualità, si potrebbe trovare il confitto israelo-palestinese e la guerra in Ucraina insieme ai 20 anni di Facebook e la violenza di genere.

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