Le cause degli incidenti sono quasi sempre dovute ad errori umani, ma le infrastrutture incidono notevolmente rendendo tragico l’esito di banali uscite di strada, dovute a imprudenza, ma anche a malori o guasti meccanici.
In Sardegna ogni anno muoiono una ventina di persone a seguito di banali scivolate in moto o di uscite di strada anche a bassa velocità in auto nel successivo urto contro gli ostacoli fissi che, anche in strade costruite ex novo vengono istallati nei punti meno idonei, come lampioni istallati in esterno curva anziché all’interno, lampioni istallati lungo la circonferenza delle rotonde o nelle aiuole di canalizzazione in luogo di un’unica torre-faro posta al centro della rotatoria, il punto in cui è più difficile andare a sbattere, guardrail senza protezione inferiore salvamotociclisti e muri a spigolo.
Per i motociclisti l’urto su un ostacolo fisso è letale già a 30 km/h, mentre per gli automobilisti i dispositivi di sicurezza dell’auto spostano quel limite a 50 km/h.
Per evitare che a seguito di un urto la cuspide di un guardrail penetri all’interno dell’abitacolo ferendo gli occupanti, come è successo oggi sulla 131 o peggio uccidendoli, come è successo il giorno di Natale sulla Macomer Nuoro e come era successo nella stessa strada un anno prima l’ANAS sta istallando sulle proprie strade gli attenuatori d’urto, dei guardrail telescopici dotati di ammortizzatori che deformandosi riescono a frenare un veicolo anche a 110 km/h salvando gli occupanti.
Essendo delle istallazioni fatte ex novo è opportuno istallare degli attenuatori che arrivino fino a terra senza avere paletti scoperti in modo che siano sicuri anche per i motociclisti
Michele Vacca
Referente per la Sardegna AMI Associazione Motociclisti Incolumi