“Ciò che è emerso è solo la conferma di quanto sosteniamo da anni cioè che la tratta diretta dall’Algeria nasconde retroscena preoccupanti per la sicurezza del paese”. È il commento di Luca Agati, segretario provinciale del Sap di Cagliari in merito alla notizia dello sbarco a Porto Pino, nel Sulcis, dell’algerino Khaled Babouri, l’attentatore di Charleroi che il 6 agosto del 2016 ferì con il machete due poliziotte al grido di “Allah u Akbar”, attentato che fu rivendicato dall’Isis. L’uomo fu ucciso da un poliziotto belga.
“Gli investimenti sulla sicurezza dovrebbero essere scontati in un periodo di allarme come quello attuale – dice Agati -, invece assistiamo ogni giorno ad un illogico accanimento nei confronti delle Forze dell’Ordine per spostare l’attenzione dal vero problema, una politica scellerata legata all’immigrazione che ha creato solo complicazioni. Dal canto nostro – prosegue il sindacalista dei poliziotti del Sap – facciamo i conti solo con le carenze, per citare un esempio, oggi per gestire gli sbarchi è stata invita nel Sulcis una Volante di Cagliari, scelta imposta ma del tutto illogica, alla luce degli eventi che la città subisce ogni giorno”.
“Non sappiamo più come dirlo -prosegue Agati-, servono uomini per contrastare il fenomeno. Bisogna investire sulla sicurezza non con i soliti proclami ma con azioni tangibili prima che sia troppo tardi”, conclude il Sap.